
martedì 1 settembre 2009
mercoledì 22 luglio 2009
I Grandi della Terra e il G8 ad Aquila

Aquila e i grandi del mondo Messaggio ai Grandi della Terra dalla discendente di Federico II, SAIR Principessa Yasmin von Hohenstaufen
Posted by admin On luglio - 10 - 2009ADD COMMENTS
messaggio dalla pronipote di Federico II di Svevia, fondatore e costruttore di Aquila, rivolto ai Grandi della Terra:
Yasmin von Hohenstaufen, pronipote di Federico II, costruttore di Aquila
“Il G8, sia simbolo di Gea ed otto l’universo! La nostra Patria Universale e Celeste sia ricostruita nella metafora della citta’ terremotata di Aquila, nata sotto la costellazione della Bilancia, simbolo del Sigillo della Sacra Scienza Salomonica, ovvero il Tempio della Gerusalemme Celeste! Il Giglio succiso di Sulmona, Konradin, lancia l’ultimo guanto :” Vogliate coglierlo, come una rosa, tra le spine, per salvare non solo la nostra madre Terra, ma il tempio dello Spirito!”
“Ricostruire l’Aquila, che celava tra le sue mura copia della sentenza di morte di Pilato, contro Jesus, equivale ad ammonire che oggi nessuno puo’ piu’ lavarsi le mani o diluire le proprie responsabilita’".
“Se il pianeta e’ devastato, l’etica che governa il mondo e’ l’apoteosi del male ,ridotto a slogan rassicurante e narcolettico.”Voi Grandi del mondo sappiate essere ribelli per amore di Giustizia,duri e forti contro chi scippa la vita al pianeta, ai poveri il pane, ai poeti la pace.”IlPianeta e’ una citta’ indifesa contro i signori del Terremoto,del lampo e del tuono che si sono impadroniti del clima, delle acque, della terra , sdradicando l’albero stesso della creazione,deturpando i frutti”…
“Se il male sdradica il pianeta, sappiate sdradicare il male dalla radice.”Aquila non vi accoglie , quali signori pietosi verso un popolo fiero, quello abruzzese, paziente e saggio, e per questo degno di considerazione. Aquila e’ essa stessa Terra promessa, poiche’ ricostruire Aquila significa ristabilire il palinsesto del Tempio della Gerusalemme Celeste, ovvero l’architrave tra la colonna di Fortis Boaz e Joakin .”
“Tra la Forza , quale Vrill ,energia vitale e Joakin ovvero il bisogno di stabilita’ , c’e’ l’arco dell’alleanza,il dialogo,la pace interreligiosa e la fratellanza tra i popoli, la liberta’,e per prima quella della stampa e di pensiero.”
” Il Sigillo di Salomone ,privato dell costellazione di Artu’ ,di Bilancia, ovvero della Giustizia Sociale, fara’ spostare l’intero asse terrestre e precipitare il mondo.” Ora e’ tempo di Profezie, ed i Grandi Eventi , benche’ cronaca fittizia , sono essi stessi metafore plurisemiche dello Spirito.”
“Chi intende intende, diversamente spiacente…Diceva Artu’ ai cavalieri della tavola rotonda!”
Per una Memoria del Futuro
Correva l’anno 2009 ed era il mese di Cesare (Heraldrynews)
Corpus Saecularium Principum - Yasmin von Hohenstaufen


22 July - 2009
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L’Aquila: Tara Gandhi visita la zona rossa e CollemaggioPosted by admin On luglio - 21 - 2009ADD COMMENTS
Ela Gandhi a Collemaggio durante l'ultima edizione della Perdonanza
(ANSA) - L’AQUILA, 21 LUG - Tara Gandhi, nipote del Mahatma, e’ stata oggi in visita nelle aree terremotate dell’Aquilano. Dopo aver percorso un tratto di zona rossa, nel centro storico, la signora Gandhi ha chiesto di poter entrare nella basilica di Collemaggio. La Gandhi ha anche visitato la vicina tendopoli gestita dalla Croce Rossa. Tara Gandhi è la seconda nipote del Mahatma a visitare la basilica di Collemaggio, infatti, in occasione della 714^ Perdonanza Celestiana, Ela Gandhi fu ospite a L’Aquila per la manifestazione che si svolge dal 23 al 29 agosto nel capoluogo d’Abruzzo per celebrare la prima indulgenza della storia (nella foto).
Aquila e i grandi del mondo Il Papa dopo il G-8 dell’Aquila: “Non più tollerabili le ingiustizie nel mondo”Posted by admin On luglio - 12 - 2009ADD COMMENTS
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Benedetto XVI durante la sua visita a Collemaggio (STEFANO CAROFEI)
CITTA’ DEL VATICANO - “Servono risposte globali a ingiustizie non più tollerabili”. Questo il monito di Papa Benedetto XVI nel corso dell’Angelus in San Pietro. Il Pontefice ha fatto riferimento alrecente vertice dei grandi svoltosi nel capoluogo abruzzese: “Durante il summit i Capi di Stato e di Governo hanno ribadito la necessità di giungere ad accordi comuni al fine di assicurare all’umanità un futuro migliore”.
“Necessità di strategia mondiale”. Il summit organizzato dall’Italia era stato preceduto alla vigilia dalla pubblicazione dell’enciclica Caritas in veritate, che è dedicata agli stessi temi trattati all’Aquila, e il Pontefice ha sottolineato questa coincidenza. Da parte sua, ha spiegato, “la Chiesa non possiede soluzioni tecniche da presentare, ma, esperta in umanità, offre a tutti l’insegnamento della Sacra Scrittura sulla verità dell’uomo e annuncia il Vangelo dell’Amore e della giustizia”.
“Serve nuova progettualità economica”. In proposito, Ratzinger ha citato quanto detto sull’enciclica all’udienza generale di mercoledì scorso, nella quale aveva affermato che “occorre una nuova progettualità economica che ridisegni lo sviluppo in maniera globale, basandosi sul fondamento etico della responsabilità davanti a Dio e all’essere umano come creatura di Dio”. Questo perché, ha osservato citando direttamente il documento, “in una società in via di globalizzazione, il bene comune e l’impegno per esso non possono non assumere le dimensioni dell’intera famiglia umana”. Una prospettiva che per la Chiesa non è una novità: ne aveva già parlato Paolo VI nella Populorum progressio.
Contro “l’assolutismo della tecnica”. Benedetto XVI ha ripetuto la propria posizione sul tema della difesa della vita, già ribadita nel suo incontro con il presidente Usa Barack Obama. ”Le soluzioni ai problemi attuali dell’umanità non possono essere solo tecniche, ma devono tener conto di tutte le esigenze della persona - ha osservato il Papa. “Potrebbe infatti disegnare foschi scenari per il futuro dell’umanità l’assolutismo della tecnica, che trova espressione in talune pratiche contrarie alla vita. Gli atti che non rispettano la vera dignità della persona, sono il frutto di una concezione materiale e meccanicistica della vita umana, che riduce l’amore senza verità a un guscio vuoto da riempire arbitrariamente e può così comportare effetti negativi per lo sviluppo umano” - ha concluso Benedetto XVI. (REPUBBLICA.IT)
Aquila e i grandi del mondo L’Aquila simbolo del successo italianoPosted by admin On luglio - 12 - 2009ADD COMMENTS
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Può avere anche un altro significato. Perché in fondo si tratta di una riscoperta. Non più tardi di tre secoli fa «all’italiana» aveva tutt’altra importanza nel mondo. I «giardini all’italiana» per esempio erano sinonimo di un lavoro simmetrico, perfetto nella sua plasticità, di un disegno armonico e preciso. Insomma, di un lavoro pulito. Nella seconda metà del Settecento, quando si comincia ad immaginare l’edificazione di quella che si chiamerà San Pietroburgo, è la zarina Elisabetta a volere a corte l’architetto veneziano Bartolomeo Rastrelli, che disegnerà la nuova città portandosi dietro un gruppo di architetti italiani. Perché «fatto come lo fanno gli italiani» era ancora sinonimo di bellezza e armonia, di costruzione resistente, di bello e durevole.
Nel 1756 Voltaire, nel Saggio sui costumi, ancora si mordeva le mani: «Ci si può chiedere come mai, in mezzo a tanti sommovimenti, guerre intestine, cospirazioni, crimini e follie, ci siano stati tanti uomini che hanno coltivato le arti utili e le arti piacevoli in Italia». Dunque, non si tratta di una scoperta. Ma di una ri-scoperta. Ritrovare le radici. È necessario che si verifichino eventi inaspettati e inimmaginabili per rendersi conto che siamo tra i più grandi costruttori di case in legno. E non casette. Anche dimore di lusso. Scoprire così che tre secoli dopo, a Carsoli, si realizzano ville d’abete che fanno impazzire ancora i russi. Già, ville. Altra parola chiave. Che non a caso non è mai stata tradotta in inglese. Come mai nessuno s’è sognato di tradurre «fatto a regola d’arte».
Un concetto che in effetti nessuno è riuscito davvero a codificare. Dalla seconda metà del Novecento tutto è cambiato. Sconfitti dalla Guerra, siamo diventati i campioni del mondo di pizza e fichi, i più grandi nel fancazzismo, dal popolo di santi e navigatori (oltre che di poeti, artisti, eroi e il solito bla bla) al popolo di bugiardi e mascalzoni, gli esportatori di mafia e mandolino, e vai con la pistola nel piatto di spaghetti. The italian job diventa un film su ladri e inseguimenti - e non fa nulla che i criminali siano inglesi, anzi - e nel mondo, con l’aiuto della cantante Madonna, si dice che «italians do it better», gli italiani lo fanno meglio. Siamo buoni a letto ma già se mettiamo i piedi sul pavimento siamo da rottamare. Ora no. Riscopriamo che in verità siamo i campioni del mondo del manufatto. Sì, proprio del fatto a mano. Ci vuole un terremoto per ricordarselo. Per prendere consapevolezza che siamo anche in grado di tirare sù un aeroporto, quello di Preturo, quasi dal nulla con una pista da un chilometro e mezzo e 26 metri di larghezza dove farci atterrare di tutto. Che siamo in grado di trasformare una strada sterrata in una provinciale perfetta in venti giorni. E che le piastre antisismiche su cui poggiare i pilastri delle nuove case dell’Aquila sono fatte in Italia e persino i giapponesi ce le invidiano. Italia è moda. Italia è mangiar bene. Ma il made in Italy si regge su quattro pilastri, quattro “A”.
Oltre ad abbigliamento e alimentare, anche arredo e automazione. Sono queste ultimi due gli assi portanti. La meccanica è la prima voce del nostro export. In Abruzzo si è visto. Si è visto come in poco più di un mese si sia attrezzata una sperduta caserma della Guardia di Finanza in un centro accogliente per i Grandi del mondo: ecologico e altamente tecnologico con le macchinette elettriche, il viale delle bandiere dove erano stati innalzati i vessilli dei Paesi ospitati con delle parabole che consentivano, a chi vi passava davanti, di ascoltare solo l’inno di quella Nazione senza essere disturbato dalla musica che proveniva dalla postazione successiva a un paio di metri. Obama dicono sia impazzito per questo gioco di colori e suoni.
La tecnologia è l’essenza della storia del nostro Paese. E non bisogna per forza tornare a Leonardo o menarla tanto con Antonio Meucci e Innocenzo Manzetti che inventarono il telefono, o la radio di Gugliemo Marconi. Perché ancora un secolo più tardi, era il 1971, fu un italiano, Federico Faggin a inventare il primo microprocessore prodotto dalla Intel, l’antesignano del microchip. E poi gli arredi delle stanze dei Grandi, i divani confortevoli e delle linee moderne. L’Italia in fondo è questo. È questa miriade di aziende sparse sulla dorsale appennica, nel remoto Sud, in Brianza. Aziende di chi si industria. Sa disegnare e realizzare. E competere. Disegnare, il disegno.
La carta e la penna, la matita con il compasso. Oggi impazziamo con la Fiat che si lancia alla corsa con Chrysler e Opel e dimentichiamo che è la matita di un italiano, Walter Da Silva, che disegna le auto del principale concorrente, Volkswagen. O che due tra le Citroen più famose e rivoluzionarie, la Ds e la 2 Cv, sono state pensate da Flaminio Bertoni, che non ha nulla a che spartire con il più famoso designer con il cognome al singolare. I tavoli in legno attorno ai quali i Grandi hanno discusso sono fatti in Italia, gli sfondi delle montagne abruzzesi. E basta pure con la solita lagna che tutto ciò che è organizzato in Italia è fatto male, in ritardo e che fa acqua da tutte le parti. Intanto perché di G8 ne abbiamo organizzati due: quello alla Maddalena e quello a Coppito. Uno più bello dell’altro. Celebriamo l’ultimo mentre anche il primo meriterebbe con il grande centro congressi avveniristico e costruito sull’acqua. Ci avrebbe ricordato che sappiamo fare anche le navi. E basta pure con il solito pianto greco che se fosse fatto in Giappone sarebbe puntuale, se fosse realizzato dai tedeschi sarebbe preciso, se fosse pensato dai americani sarebbe impeccabile. Perché i loro premier e presidenti (assieme all’Onu) si sono complimentati per la preparazione. Ora di tutto ciò se ne intesterà il merito Silvio Berlusconi. E senz’altro ne ha i titoli. Ma forse c’è una benemerenza superiore. Superiore perché è stata silenziosa. Ed è quella del presidente della Repubblica.
Giorgio Napolitano ha saputo prendere per mano il Paese proprio mentre scivolava. Ha saputo stoppare i protagonismi di qualche pubblico ministero, ha saputo frenare l’eccesso di qualche procura, ha saputo arenare le intemperanze di qualche politico e di qualche giornale ricordando come in ballo non ci fosse l’interesse di Silvio Berlusconi. Ma l’interesse dell’Italia. E l’Italia migliore è proprio questa. Quella senza veti e senza blocchi, senza gli straccioni del no ad ogni costo e di quelli che vanno cercando il cavillo nella legge per tutelare il proprio pusillanime interesse a vantaggio del danno collettivo. L’Italia migliore è quella d’Abruzzo. Quella che non urla e non strilla. Non incendia i cassonetti. Quella che si rimbocca le maniche e ricostruisce.
Fabrizio dell’Orefice
Aquila e i grandi del mondo G8; Un vertice per l’Aquila: ecco gli impegni per la ricostruzionePosted by admin On luglio - 11 - 2009ADD COMMENTS
Nove paesi si sono impegnati in vari progetti
Ha dimostrato di essere dotato di grande sensibilità ma anche di "sense of humour" il presidente americano Barack Obama durante la sua visita tra le macerie de L'Aquila. Durante la foto di gruppo con il sindaco Cialente, il presidente della Regione Chiodi e la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, l'inquilino della Casa Bianca, notata la differenza di statura con quest'ultima si è abbassato sulle ginocchia per mettersi alla sua altezza. Risate generali. E dalle file anteriori è partito anche un applauso (Ap) (Livio Anticoli)
L’Aquila, 11 lug. (Apcom) - Il vertice dell’Aquila sembra riuscito in uno degli intenti del presidente del Consiglio, puntare i riflettori internazionali sul dramma del terremoto e incentivare la solidarietà. Il governatore della regione Gianni Chiodi lo ha sintetizzato affermando che il G8 ha portato “L’Aquila al centro della storia: siamo convinti che un evento del genere aiuterà il difficile processo di ricostruzione che ci attende per i prossimi anni”. I tre giorni e la passerella di vip sui luoghi del sisma sono serviti anche a ottenere degli impegni concreti, anche se molti non ancora quantificabili. Diversi paesi hanno annunciato che contribuiranno al restauro e alla ricostruzione di monumenti distrutti dal terremoto, dopo la pubblicazione da parte del governo italiano di una lista di 45 siti da “adottare”. Solo per questi, fra chiese e monumenti, è stato calcolato che serviranno circa 300 milioni di euro. STATI UNITI - Gli Usa hanno offerto il restauro della chiesa-simbolo della devastazione del terremoto, Santa Maria in Paganica. Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha poi riferito che gli Stati Uniti stanno preparando un progetto per l’università dell’Aquila, di cui hanno parlato sia Barack Obama che la moglie Michelle nel corso delle loro visite alla città; possibile uno schema per gli studenti sotto forma di borse di studio. GIAPPONE - Tokyo ha promesso un impegno per costruire una palestra a Colella. CANADA - Il premier canadese Stephen Harper si è impegnato a realizzare una struttura multifunzionale da destinare ai giovani studenti per un valore di 5 milioni. GERMANIA - Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha visitato Onna, cittadina rasa al suolo dal terremoto, e in questo luogo che fu teatro di una strage nazista ha ribadito l’impegno della Germania a contribuire alla ricostruzione con un contributo per la chiesa di San Pietro e Paolo. RUSSIA - Il presidente russo Dmitri Medvedev ha visitato piazza di Santa Maria in Paganica dove è situato palazzo Ardinghelli, costruito agli inizi del 1700, che l’amministrazione russa ha deciso di ‘adottare’ provvedendo per intero al suo restauro. FRANCIA - La premiere dame Carla Bruni-Sarkozy ha annunciato all’Aquila una donazione da parte della Francia di 3,2 milioni di euro per il recupero della cupola della chiesa Santa Maria del Suffragio, pesantemente danneggiata dal sisma del 6 aprile. Bruni ha precisato che “per ora, il preventivo della ricostruzione è di 6,5 milioni di euro”. La first lady ha annunciato del resto un contributo a titolo personale di 50mila euro a favore dell’ospedale di San Salvatore. SPAGNA - Il governo Zapatero si è impegnato al restauro della ‘Fortezza spagnola’ dell’Aquila; “sarà un grosso investimento” ha detto il premier di Madrid, quantificato in via prudenziale fra i 30 e i 40 milioni di euro. “La Spagna sarà solidale con il suo passato, con l’Italia e con l’Aquila” ha promesso Zapatero. GEORGE CLOONEY - Infine, l’attore statunitense ha visitato l’Aquila e San Demetrio promettendo che tornerà in settembre a girare un film “anche per dare una mano all’economia locale”. E ha dato il suo ‘endorsement’ al G8 dell’Aquila: “Intanto siamo qui e stiamo parlando dell’Aquila grazie al G8. Quindi dei benefici ci sono nonostante le tante difficoltà della gente”. Per esprimere poi l’auspicio che, spenti i riflettori, non scemi l’attenzione sul dramma dell’Abruzzo.
Aquila e i grandi del mondo, News G8: L’Aquila Summit Concludes, Gordon Brown visits OnnaPosted by admin On luglio - 10 - 2009ADD COMMENTS
L’AQUILA, ITALY - JULY 10: British Prime Minister Gordon Brown and his wife Sarah Brown visit the earthquake-damaged Italian town of Onna with ex-pat British resident Johanna Griffith-Jones (white top) at the end of the third day of the G8 summit on July 10, 2009 in L’Aquila, Italy. The talks are being held close to the site of a devastating earthquake in April of this year. The leaders are expected to discuss climate change, global security and the global recession.
Photo: Oli Scarff/Getty Images website: http://www.life.com
Liverpool woman Joanna Griffith-Jones shows Gordon Brown Italian Earthquake devastation
Prime Minister Gordon Brown and his wife, Sarah Brown walked around the ruined village of Onna near L'Aquila, Italy with British woman Joanna Griffith-Jones (right), 46, whose house was destroyed by the earthquake of April 6, 2009. PRESS ASSOCIATION Photo. Picture date: Friday July 10, 2009. See PA story POLITICS G8. Photo credit should read: Stefan Rousseau/PA Wire
Dal sito: http://www.liverpoolecho.co.uk - A FORMER Liverpool woman who lost everything in the Italian earthquake showed Prime Minister Gordon Brown and his wife Sarah around her devastated village.
Professional violinist Joanna Griffith-Jones has lived in Onna, near L’Aquila, for 25 years.
The Prime Minister was in L’Aquila for the G8 summit and he took time out to visit the village, which was one of the worst affected communities in the April quake.
Ms Griffith-Jones, 46, a former member of the Merseyside Youth Orchestra, and her Italian husband, Francesco, have been living since the quake in a caravan a few hundred metres from her four-storey 18th-century house, which is now too dangerous to enter.
She said: “It was a beautiful place, with old stone staircases and brick vaulted ceilings, and it is heartbreaking to see it like this.”
Mrs Griffith-Jones added: “We were asleep when it struck, and it felt like we were in a washing machine, with a sound like a pneumatic drill drumming away.
“Thankfully, Francesco’s daughter was away, because a bookcase fell on her bed and half of her bedroom floor fell away.
“We managed to get out and as soon as we were outside it was obvious our home had gone forever.”
Unlike some Italians, Mrs Griffith-Jones had no complaints about the decision to have the G8 summit in the quake zone.
She said: “It has brought the attention of the world to us.
“The images of Barack Obama walking through the centre of L’Aquila and Mr Brown visiting us today will go round the world and let everyone know it is not all over, we are not back to life as normal here.”
Despite her experiences, she insisted that – like many of her fellow-villagers – she would build a new home and a new life in Onna.
PM receives a rugby shirt
PM receives a rugby shirt da Downing Street. The PM was given a rugby shirt by a resident of the village of Onna, Italy which was devastated during April's earthquake, 10 July 2009;
Aquila e i grandi del mondo, L'AQUILA DOMĬNUS MUNDI, News Obama: “Grazie Italia, L’Aquila per sempre nel mio cuore”Posted by admin On luglio - 10 - 2009ADD COMMENTS
L’AQUILA - Il presidente americano Barack Obama ha detto oggi a L’Aquila che il vertice G8 “é stato molto produttivo”. Obama ha ringraziato oggi all’Aquila il premier Silvio Berlusconi ed il popolo italiano per una “straordinaria ospitalità”. “L’Aquila sarà ricostruita. La coraggiosa gente di questa città sarà sempre nel nostro cuoré”, ha aggiunto.
Il presidente americano ha detto di essere “estremamente preoccupato” per gli eventi “terribili” avvenuti in Iran dopo le elezioni.
Aquila e i grandi del mondo, L'AQUILA DOMĬNUS MUNDI, featured G8: GHEDDAFI IN CENTRO A L’AQUILAPosted by admin On luglio - 10 - 2009ADD COMMENTS
L’AQUILA, 10 LUG - Passeggiata fuori programma per Muammar Gheddafi in centro a L’Aquila: al termine dei lavori del vertice, il leader libico e’ salito sulla sua limousine bianca per visitare il centro storico della citta’ colpita dal sisma del 6 aprile scorso. Arrivato nei pressi della villa Comunale, all’inizio di via XX settembre, dove c’e’ il varco che consente l’accesso a piazza Duomo attraverso Corso Federico II, Gheddafi e’ sceso dall’auto e ha scattato alcune foto. Subito dopo pero’, secondo quanto si apprende da fonti investigative, gli uomini della sicurezza hanno consigliato al leader libico di tornare indietro, visto che le strade strette e i palazzi danneggiati avrebbero potuto creare problemi.
Aquila e i grandi del mondo, featured I grandi della Terra ricordano le vittime del sisma. VideoPosted by admin On luglio - 10 - 2009ADD COMMENTS
Tutti i leader che hanno partecipato al G8 hanno osserveranno un minuto di silenzio in memoria delle oltre trecento vittime del terremoto che ha colpito L’Abruzzo
L’Aquila, 10 Lug - Sei rintocchi di campana hanno scandito il minuto di silenzio osservato dai partecipanti al vertice G8 allargato alle delegazioni africane e dedicato alle vittime del terremoto. Nel cortile della Caserma della Guardia di Finanze di Coppito, è stata scoperta anche la targa con il nuovo nome di quella che era denominata Piazza d’Armi e che da oggi prende il nome di Piazza 6 aprile. Nella targa è riportata anche la frase dell’anonimo aquilano del ‘400 ”L’Aquila bella mai non po’ perire” che a Coppito ha dato anche il titolo alla mostra allestita per i grandi e dedicata all’arte d’Abruzzo.
Aquila Oggi, Aquila e i grandi del mondo, L'AQUILA DOMĬNUS MUNDI G8, CARLA BRUNI COMMOSSA TRA LE MACERIE: “TERRIBILE. TORNERO’ DA SOLA A L’AQUILA”. FOTO NEL CENTRO DEL MONDOPosted by admin On luglio - 10 - 2009ADD COMMENTS
Carla Bruni in Piazza Duomo
L’Aquila, 10 lug - “Non sono qui per incoraggiare, ma per portare a queste persone tutta la mia ammirazione e solidarieta‘”. Lasciando l’ospedale San Salvatore de L’Aquila, Carla Bruni si ferma a scambiare una battuta con i cronisti, a cui raccomanda di non farsi male spingendo per avvicinarla. “Ho trovato molto coraggio e speranza -assicura la first lady francese- avevo detto che sarei venuta e sono molto felice di averlo fatto. Al di fuori del vertice ritornero’ da sola“.
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Aquila e i grandi del mondo Messaggio ai Grandi della Terra dalla discendente di Federico IIPosted by admin On luglio - 10 - 2009ADD COMMENTS
Riceviamo il seguente messaggio dalla pronipote di Federico II di Svevia, fondatoree costruttore di Aquila, rivolto ai Grandi della Terra:
Yasmin von Hohenstaufen, pronipote di Federico II, costruttore di Aquila
“Il G8, sia simbolo di Gea ed otto l’universo! La nostra Patria Universale e Celeste sia ricostruita nella metafora della citta’ terremotata di Aquila, nata sotto la costellazione della Bilancia, simbolo del Sigillo della Sacra Scienza Salomonica, ovvero il Tempio della Gerusalemme Celeste! Il Giglio succiso di Sulmona, Konradin, lancia l’ultimo guanto :” Vogliate coglierlo, come una rosa, tra le spine, per salvare non solo la nostra madre Terra, ma il tempio dello Spirito!”
“Ricostruire l’Aquila, che celava tra le sue mura copia della sentenza di morte di Pilato, contro Jesus, equivale ad ammonire che oggi nessuno puo’ piu’ lavarsi le mani o diluire le proprie responsabilita’.
“Se il pianeta e’ devastato, l’etica che governa il mondo e’ l’apateosi del male ,ridotto a slogan rassicurante e narcolettico.”Voi Grandi del mondo sappiate essere ribelli per amore di Giustizia,duri e forti contro chi scippa la vita al pianeta, ai poveri il pane, ai poeti la pace.”IlPianeta e’ una citta’ indifesa contro i signori del Terremoto,del lampo e del tuono che si sono impadroniti del clima, delle acque, della terra , sdradicando l’albero stesso della creazione,deturpando i frutti”…
“Se il male sdradica il pianeta, sappiate sdradicare il male dalla radice.”Aquila non vi accoglie , quali signori pietosi verso un popolo fiero, quello abruzzese, paziente e saggio, e per questo degno di considerazione. Aquila e’ essa stessa Terra promessa, poiche’ ricostruire Aquila significa ristabilire il palinsesto del Tempio della Gerusalemme Celeste, ovvero l’architrave tra la colonna di Fortis Boaz e Joakin .”
“Tra la Forza , quale Vrill ,energia vitale e Joakin ovvero il bisogno di stabilita’ , c’e’ l’arco dell’alleanza,il dialogo,la pace interreligiosa e la fratellanza tra i popoli, la liberta’,e per prima quella della stampa e di pensiero.”
” Il Sigillo di Salomone ,privato dell costellazione di Artu’ ,di Bilancia, ovvero della Giustizia Sociale, fara’ spostare l’intero asse terrestre e precipitare il mondo.” Ora e’ tempo di Profezie, ed i Grandi Eventi , benche’ cronaca fittizia , sono essi stessi metafore plurisemiche dello Spirito.”
“Chi intende intende, diversamente spiacente…Diceva Artu’ ai cavalieri della tavola rotonda!”
Per una Memoria del Futuro
Correva l’anno 2009 ed era il mese di Cesare (Heraldrynews)
Corpus Saecularium Principum - Yasmin von Hohenstaufen
Aquila e i grandi del mondo G8: A L’AQUILA SI SCRIVE LA STORIA. PRIMO “MEMORABILE” INCONTRO TRA OBAMA E GHEDDAFIPosted by admin On luglio - 9 - 2009ADD COMMENTS
L’Aquila, 9 Lug - Il leader libico Muammar Gheddafi e il presidente Usa, Barack Obama. I due si sono trovati faccia a faccia prima di entrare nella sala per la cena offerta da Giorgio Napolitano ed è partita la stretta di mano. Il gesto sembra iniziarlo Obama, ma Gheddafi lo accetta volentieri. E il presidente americano completa l’operazione chiudendo la destra di Gheddafi tra le sue mani. (foto Repubblica).
Stretta di mano tra Gheddafi e Obama
Aquila Oggi, Aquila e i grandi del mondo, L'AQUILA DOMĬNUS MUNDI, featured G8: ANCHE GHEDDAFI E’ ARRIVATO NEL CENTRO DEL MONDO. 87 PERSONE AL SEGUITOPosted by admin On luglio - 9 - 2009ADD COMMENTS
La tenda di Gheddafi all'interno della Caserma di Coppito
L’Aquila, 9 Lug - Seconda visita in Italia in meno di un mese per Muammar Gheddafi. L’aereo del leader libico e’ arrivato nel pomeriggio a Ciampino, da dove la delegazione con le “amazzoni” di scorta ha proseguito per il vertice del G8 dell’Aquila. Gheddafi, invitato in qualita’ di presidente diturno dell’Unione africana, partecipera’ alla cena di domani sera offerta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e alle due sessioni sull’Africa di venerdi’ mattina. Per Gheddafi e’ stata allestita la tradizionale tenda beduina color verde militare su un prato adiacente alla caserma della Guardia di Finanza (foto) , a Coppito.
Ma c’è un giallo; infatti una villa è stata affittata a ridosso della Caserma della Guardia di Finanza e non si sa ancora se il leader libico pernotterà all’interno della caserma o all’esterno.
Fuori programma - Fuori programma per Muammar Gheddafi nel corso del suo trasferimento da Roma all’Aquila che sta avvenendo a bordo di una Limousine bianca. Giunto all’altezza del comune di Carsoli, estremo confine est laziale, il leader libico ha fatto fermare l’auto ed è sceso camminando a piedi sull’auotostrada A24 per un quarto d’ora.
87 PERSONE AL SEGUITO - Delegazione record per i libici al seguito di Muammar Gheddafi. Sono 87 le persone che accompagnano all’Aquila il colonnello, atteso intorno alle 18 nel capoluogo d’Abruzzo per partecipare al pranzo offerto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a tutti i 40 partecipanti.
Aquila e i grandi del mondo, L'AQUILA DOMĬNUS MUNDI, featured GEORGE CLOONEY: PRESTO GIREREMO UN FILM A L’AQUILAPosted by admin On luglio - 9 - 2009ADD COMMENTS
G8; Applausi per Clooney in visita tendopoli S.Eusanio Forconese Giunto in elicottero e accolto da Veltroni ed entusiasmo abitanti
L’Aquila, 9 Lug -. “Sono vicino a questa terra e il mondo dovrebbe, il mondo deve aiutare queste persone. “La gente vuole tornare a casa”. L’attore americano George Clooney saluta con queste parole gli abitanti di Sant’Eusanio Forconese, nell’Aquilano. La star hollywoodiana, accompagnato da Walter Veltroni, l’attore Bill Murray e dal sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, ha prima visitato la tendopoli di Sant’Eusanio, poi il centro storico del paese, completamente disabitato e pericolante. Di fronte alle rovine della Basilica romanica e delle case Clooney è rimasto a bocca aperta “amazing”, incredibile.
Uno spettacolo mai visto, malgrado per Clooney quelle dell’Aquilano non siano affatto le prime zone terremotate visitate: “A Los Angeles siamo abituati, ho vissuto due grandi terremoti ma nessuno ha lascito danni simili”. L’attore ha anche espresso il suo parere sul G8, in corso a pochi chilometri da qui: “I Grandi devono fare di più soprattutto per l’Africa, non sempre hanno fatto tutto il possibile”. “George - ha commentato Veltroni - e’ una persona che unisce al talento artistico una grande coscienza civile, è molto importante che lui sia qui”.
George Clooney davanti alla chiesa di S. Eusanio Forconese (AP)
“GIREREMO UN FILM A L’AQUILA“. “Gireremo un film a L’Aquila alla fine di settembre in cui reciterò”, rivela Clooney. “Abbiamo fatto i sopralluoghi per le location prima del terremoto e le abbiamo rifatte dopo. Credo - ha concluso - che sia un modo per ridare slancio a questa economia”.
Aquila e i grandi del mondo, News, featured Michelle Obama si commuove tra le macerie dell’AquilaPosted by admin On luglio - 9 - 2009ADD COMMENTS
L’AQUILA (CORRIERE.IT) - Non se lo aspettava. Nella visita guidata tra le macerie dell’Aquila, Michelle Obama è rimasta «colpita» per il disastro provocato da sisma. La first lady americana si commuove. E, come suo marito ieri, ha ribadito che gli americani non abbandoneranno gli aquilani. «Sono molto commossa. Cercheremo di fare tutto il possibile per sostenervi», ha detto tra le rovine. E in particolare ha fatto mlte domande sui bambini: «Ma quanti ne sono morti nel terremoto?». Michelle si è detta inoltre «molto preoccupata» dal loro stato psicologico e ha chiesto cosa si stesse facendo per far loro superare la paura di rientrare nelle case.
LA VISITA-
Con lei anche le altre undici signore. Insieme hanno visitato il centro storico devastato dal terremoto, piazza del Duomo e il palazzo della Prefettura (più o meno il tour effettuato ieri dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama). Le spose, giunte in mattinata a Coppito e poi sono partite per L’Aquila, sono: oltre a Michelle Obama, anche oggi in giallo, la moglie del premier britannico Sarah Brown, la moglie del premier giapponese, Chikako Aso, la first lady indiana Gursharran Kaur, la signora Marisa Letícia Lula da Silva, moglie del presidente brasiliano, la prima signora del Canada, Laureen Harper. Ci sono inoltre la consorte del premier svedese Filippa Reinfeldt, la messicana Margarita Zavala Calderon, la moglie del presidente della commissione Europea Barroso Margarida Sousa Uva, la signora sudafricana Sizakele Khumalo, e le consorti del presidente della Nigeria e del presidente del Gabon. Ad accoglierle sempre i ministri Mara Carfagna e Mariastella Gelmini.
IL PROGRAMMA- Cancellata dal programma per mancanza di tempo la visita della zona di Cesi di Preturo (dove ci sono nuove case in costruzione), le signore si recheranno poi a vedere una mostra sul terremoto e sull’attività della Protezione civile e faranno ritorno a Coppito dove sarà loro offerto il pranzo dal governatore Gianni Chiodi, a base di specialità regionali. Il pomeriggio vedrà sempre all’interno di Coppito due appuntamenti culturali, la mostra “Eccellenze d’Italia e d’Abruzzo” e l’esposizione “Capolavori da salvare, l’eccellenza nel restauro italiano”, entrambe collegate alla necessità delle ricostruzioni del patrimonio artistico abruzzese.
Aquila Oggi, Aquila e i grandi del mondo G8: FIRST LADIES ALL’AQUILA, GIORNATA NEI LUOGHI DEL TERREMOTOPosted by admin On luglio - 9 - 2009ADD COMMENTS
L’AQUILA, 9 Lug - Le First Ladies sono arrivate a Coppito, il quartier generale del vertice G8, allestito nella caserma della Guardia di Finanza all’Aquila, per la loro giornata abruzzese che le vedra’ visitare la zona colpita dal sisma del 6 aprile scorso. Ad arrivare per ultima all’Aquila, poco prima delle 11, e’ stata Michelle Obama che ha raggiunto il resto della delegazione in ‘rosa’ nella caserma di Coppito dove le Signore dei Grandi hanno preso un caffe’ in attesa del
trasferimento nel centro dell’Aquila. Ad accompagnarle e fare loro da
‘Cicerone’ nel loro giro tra le tendopoli e i monumenti duramente colpiti dal terremoto saranno i ministri Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna, che da ieri stanno facendo da ‘padrone di casa’ alle First Ladies nelle loro visite in Italia. Dopo i luoghi del sisma, per le Signore e’ prevista una colazione di lavoro in un’area appositamente allestita nel quartier generale del vertice, cui seguira’ la visita ad alcune mostre dedicate alle bellezze artistiche e naturali dell’Abruzzo. Nel tardo pomeriggio per loro e’ poi previsto il rientro a Roma, dove domani le attende un convegno su donne e fame nel mondo, gli stessi temi che affronteranno anche i loro consorti nell’ultima giornata dei lavori del summit. E, per Michelle Obama, domani ci sara’
anche l’appuntamento dal papa con il quale, nel pomeriggio, e’ previsto un incontro insieme al marito Barack.
First Ladies’ Visit to L’Aquila
Coppito: first ladies to G8
L’Aquila, 9 Lug - The First Ladies’ second day featured a tightly packed schedule of visits in Abruzzo’s capital. The Minister of Equal Opportunities Mara Carfagna and the Minister of Education, Maria Stella Gelmini, welcomed the delegation of twelve spouses.
The ladies were first due to tour L’Aquila’s historical centre to see the areas damaged by the earthquake on 6 April, in particular the cathedral square, the Church of Santa Maria del Suffragio and the Prefecture building.
This is to be followed by a tour of the exhibition on the earthquake and on the Civil Protection Department’s preventive work in Coppito.
There are two dates with culture on the afternoon’s programme, with a tour of the exhibitions set up at the Guardia di Finanza campus in Coppito: one on Italian spheres of excellence and the other on the history of L’Aquila and the techniques used to restore the heritage damaged by the earthquake. They are due to return to Rome in the evening.
Aquila e i grandi del mondo, News Page 1 of 3123» PHOTO NEWS
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http://www.laquilanuova.org/?p=4464
Messaggio ai Grandi della Terra dalla discendente di Federico II
martedì 7 luglio 2009
Princess Yasmin :Le radici Longobarde di Laglio
2009
P.S.
Le radici longobarde di Laglio
(Da Newsweek, 5 Gennaio 2008)
H.I.R.H. Principessa YASMIN VON HOHENSTAUFEN APRIELEV VON BUREY ANJOU, Principessa BUREN-KHAN PUOTI POUTIATIN, Presidentessa del “GREEN PRINCES TRUST” (Organo Consultivo Costituzionale dell’ONU, della UE e dell’UNESCO per i Beni Artistici Culturali, Paesaggistici, Naturalistici e per la Tutela dell’Ambiente), discendente in linea diretta da FEDERICO I (il “Barbarossa”), FEDERICO II, ISABELLA D’INGHILTERRA, dagli Imperatori POTIOR, VALENS, VALENTIANA e da DESIDERIO (Re dei Longobardi), autrice della “HISTORIA POTORUM” (Edizioni Alkè), nonché custode di antichissimi Misteri Iniziatici, durante un pranzo di gala tenuto a Washington sia in onore della “Gens Potitia Romana”, sia per il 2000.mo anniversario del pamphlet “Laelius, Patricius et Defensor Romanorum”, in realtà il Generale Aelio Lalius, comandante della locale guarnigione romana, ha svelato LE ORIGINI ROMANE E LONGOBARDE DI LAGLIO: “ LAGLIO (…) uno spazio magico che custodisce tuttora i luoghi ove si concelebravano gli antichi rituali di ERACLES INVICTUS e del SOL INVICTUS di LAKON, riti iniziatici di origine SICAMBRICA-MEROLITITINGIA, LONGOBARDA, CAROLINGIA E BIZANTINA definitivamente cristianizzati dai Cavalieri Templari al servizio dell’Ordine Monastico Cluniacense”. Secondo la Principessa YASMIN, le origini di LAGLIO ci riconducono pertanto, senz’ombra di dubbio alcuno, ai riti longobardi della FILOSOFIA DELLA CIOTOLA, ovvero ai Misteri Iniziatici del SOMA (una bevanda allucinogena il cui nome in sanscrito significa letteralmente “zuppa” o “polpetta”), di ISIDE e dell’OMPHALOS (i rituali del “Vaso-Conca” un Mito attestato già nei Dromos dalla Creta minoica nelle formule religiose della cosiddetta “Scrittura Lineare A”, decifrata purtroppo solo parzialmente), culti confluiti poi nel mito latino dell’ ELIOGABALO (dall’ebraico Ely ‘l Jebel , “Pietra di Dio”, in altri termini il Mito dei Meteoriti) che avevano recepito e formalizzato in specifiche liturgie tutte le molteplici varianti della litolatria BETILOMORFA (dall’ebraico ‘l Beth ‘l Elohym, “La Casa di Dio”, un’antichissima accezione pagana riconducibile al mito medievale del SANTO GRAAL) un culto che affonda dunque le proprie radici negli albori dell’umanità (tuttora presente in alcune popolazioni aborigene dell’Australia centrale), preesistente persino alla cultura pagana celtico-sicambrica. Tramite un’accuratissima indagine svolta nella propria Biblioteca Privata, la decifrazione di iscrizioni locali, di incisioni rupestri, ricerche iconografiche in miniature, affreschi, quadri e stampe d’epoca, la Principessa YASMIN ha convincentemente comprovato l’esistenza in Laglio della “CURTIS LONGOBARDORUM LAKONIENSIS” (Corte Longobarda del Lakon) meglio conosciuta come “CORTE LONGOBARDA DEL SANTO GRAAL”, avente sede presso un luogo denominato “FORTEZZA SOLARE” (un Fortilizio edificato in un promontorio lungo le rive di Laglio dotato di Terme da falde risorgive in cui si praticava la Litoterapia, l’Antroterapia e di un Faro posizionato sulla Torre di Guardia), luogo nel quale, per propiziarne la fecondità e la floridezza del petto, si esponevano le fanciulle al sole dell’alba durante le IDI (la prima decade) dell’Equinozio primaverile. Alla “Corte Longobarda del Lakon/Santo Graal” di Laglio, furono devotissimi sia Federico I (il “Barbarossa”), sia Federico II, e la Principessa YASMIN non ha mancato di riportare curiosità, ed alcuni stralci di quotidianità dei Suoi Augusti antenati relative alla pratica delle “Artis Venandi cum Avibus”, le diverse Arti della Falconeria; un tipo di caccia particolarmente fruttuosa in primavera dalla torre del fortilizio posta sul promontorio in riva lago di Laglio. Il culto del Lakon esercitato lungo le rive di Laglio, e tutte le pertinenze della CORTE LONGOBARDA DEL SANTO GRAAL (Terme, Falde risorgive, Antroterapia, Litoterapia, Falconeria, Miti femminili della Fecondità e della Floridezza del petto, Cavalierato Templare, Fortilizi, Cinta muraria e Torre-Faro rivierasca, ovvero l’intero promontorio, i Miti, e tutte le attività interconnesse) riportano dunque una speciale dedicazione alle sfortunate vicende occorse in prima battuta a GIUSEPPE (detto d’ARIMATEA) poi alla sua glorificazione come testimone di Morte e Resurrezione di Gesù (così come riportato nei cosiddetti “Vangeli Apocrifi”) e di molti miracoli di dissoluzione/ricomparsa di molte altre cose ancora. A tal proposito, senza apparire dissacrante, la Principessa YASMIN ha dato anche una sapiente lezione di Marketing a tutti i presenti facendosi promotrice dell’idea di un calice contenente l’effervescenza del simbolo di una bevanda benaugurale sponsorizzata da George Clooney. Come non potrebbe infatti non richiamare l’attenzione del mondo intero una simile bevanda, bottiglia e bicchiere compreso? La Principessa YASMIN si è poi soffermata sullo straordinario senso di eleganza e di praticità promanato dalla bellissima lettera inviata dall’attore-residente a tutti i propri concittadini, gli abitanti di Laglio. La Principessa YASMIN, infine, pur esprimendo il proprio rincrescimento per la distruzione e l’interramento dell’avito fortilizio sito sul promontorio lagliese, nella speranza possano svilupparsi progetti o programmi di carattere cultural rievocativi per la salvaguardia del territorio, certifica comunque LAGLIO come uno dei luoghi più significativi del Lago di Como, una magica riviera destinata sin dalla più remota antichità al culto della fecondità, della saggezza di GIUSEPPE d’ARIMATEA ed alla celebrazione dei venerandi cavalieri antichi, un luogo di particolare devozione cui si sente spiritualmente affascinata anche, ma non solo, per le AFFINITA’ ELETTIVE dei suoi abitanti con i propri Augusti antenati. [J.W., 2008/01/05, Washington DC, USA.]
Le radici Longobarde di Laglio
P.S.
Le radici longobarde di Laglio
(Da Newsweek, 5 Gennaio 2008)
H.I.R.H. Principessa YASMIN VON HOHENSTAUFEN APRIELEV VON BUREY ANJOU, Principessa BUREN-KHAN PUOTI POUTIATIN, Presidentessa del “GREEN PRINCES TRUST” (Organo Consultivo Costituzionale dell’ONU, della UE e dell’UNESCO per i Beni Artistici Culturali, Paesaggistici, Naturalistici e per la Tutela dell’Ambiente), discendente in linea diretta da FEDERICO I (il “Barbarossa”), FEDERICO II, ISABELLA D’INGHILTERRA, dagli Imperatori POTIOR, VALENS, VALENTIANA e da DESIDERIO (Re dei Longobardi), autrice della “HISTORIA POTORUM” (Edizioni Alkè), nonché custode di antichissimi Misteri Iniziatici, durante un pranzo di gala tenuto a Washington sia in onore della “Gens Potitia Romana”, sia per il 2000.mo anniversario del pamphlet “Laelius, Patricius et Defensor Romanorum”, in realtà il Generale Aelio Lalius, comandante della locale guarnigione romana, ha svelato LE ORIGINI ROMANE E LONGOBARDE DI LAGLIO: “ LAGLIO (…) uno spazio magico che custodisce tuttora i luoghi ove si concelebravano gli antichi rituali di ERACLES INVICTUS e del SOL INVICTUS di LAKON, riti iniziatici di origine SICAMBRICA-MEROLITITINGIA, LONGOBARDA, CAROLINGIA E BIZANTINA definitivamente cristianizzati dai Cavalieri Templari al servizio dell’Ordine Monastico Cluniacense”. Secondo la Principessa YASMIN, le origini di LAGLIO ci riconducono pertanto, senz’ombra di dubbio alcuno, ai riti longobardi della FILOSOFIA DELLA CIOTOLA, ovvero ai Misteri Iniziatici del SOMA (una bevanda allucinogena il cui nome in sanscrito significa letteralmente “zuppa” o “polpetta”), di ISIDE e dell’OMPHALOS (i rituali del “Vaso-Conca” un Mito attestato già nei Dromos dalla Creta minoica nelle formule religiose della cosiddetta “Scrittura Lineare A”, decifrata purtroppo solo parzialmente), culti confluiti poi nel mito latino dell’ ELIOGABALO (dall’ebraico Ely ‘l Jebel , “Pietra di Dio”, in altri termini il Mito dei Meteoriti) che avevano recepito e formalizzato in specifiche liturgie tutte le molteplici varianti della litolatria BETILOMORFA (dall’ebraico ‘l Beth ‘l Elohym, “La Casa di Dio”, un’antichissima accezione pagana riconducibile al mito medievale del SANTO GRAAL) un culto che affonda dunque le proprie radici negli albori dell’umanità (tuttora presente in alcune popolazioni aborigene dell’Australia centrale), preesistente persino alla cultura pagana celtico-sicambrica. Tramite un’accuratissima indagine svolta nella propria Biblioteca Privata, la decifrazione di iscrizioni locali, di incisioni rupestri, ricerche iconografiche in miniature, affreschi, quadri e stampe d’epoca, la Principessa YASMIN ha convincentemente comprovato l’esistenza in Laglio della “CURTIS LONGOBARDORUM LAKONIENSIS” (Corte Longobarda del Lakon) meglio conosciuta come “CORTE LONGOBARDA DEL SANTO GRAAL”, avente sede presso un luogo denominato “FORTEZZA SOLARE” (un Fortilizio edificato in un promontorio lungo le rive di Laglio dotato di Terme da falde risorgive in cui si praticava la Litoterapia, l’Antroterapia e di un Faro posizionato sulla Torre di Guardia), luogo nel quale, per propiziarne la fecondità e la floridezza del petto, si esponevano le fanciulle al sole dell’alba durante le IDI (la prima decade) dell’Equinozio primaverile. Alla “Corte Longobarda del Lakon/Santo Graal” di Laglio, furono devotissimi sia Federico I (il “Barbarossa”), sia Federico II, e la Principessa YASMIN non ha mancato di riportare curiosità, ed alcuni stralci di quotidianità dei Suoi Augusti antenati relative alla pratica delle “Artis Venandi cum Avibus”, le diverse Arti della Falconeria; un tipo di caccia particolarmente fruttuosa in primavera dalla torre del fortilizio posta sul promontorio in riva lago di Laglio. Il culto del Lakon esercitato lungo le rive di Laglio, e tutte le pertinenze della CORTE LONGOBARDA DEL SANTO GRAAL (Terme, Falde risorgive, Antroterapia, Litoterapia, Falconeria, Miti femminili della Fecondità e della Floridezza del petto, Cavalierato Templare, Fortilizi, Cinta muraria e Torre-Faro rivierasca, ovvero l’intero promontorio, i Miti, e tutte le attività interconnesse) riportano dunque una speciale dedicazione alle sfortunate vicende occorse in prima battuta a GIUSEPPE (detto d’ARIMATEA) poi alla sua glorificazione come testimone di Morte e Resurrezione di Gesù (così come riportato nei cosiddetti “Vangeli Apocrifi”) e di molti miracoli di dissoluzione/ricomparsa di molte altre cose ancora. A tal proposito, senza apparire dissacrante, la Principessa YASMIN ha dato anche una sapiente lezione di Marketing a tutti i presenti facendosi promotrice dell’idea di un calice contenente l’effervescenza del simbolo di una bevanda benaugurale sponsorizzata da George Clooney. Come non potrebbe infatti non richiamare l’attenzione del mondo intero una simile bevanda, bottiglia e bicchiere compreso? La Principessa YASMIN si è poi soffermata sullo straordinario senso di eleganza e di praticità promanato dalla bellissima lettera inviata dall’attore-residente a tutti i propri concittadini, gli abitanti di Laglio. La Principessa YASMIN, infine, pur esprimendo il proprio rincrescimento per la distruzione e l’interramento dell’avito fortilizio sito sul promontorio lagliese, nella speranza possano svilupparsi progetti o programmi di carattere cultural rievocativi per la salvaguardia del territorio, certifica comunque LAGLIO come uno dei luoghi più significativi del Lago di Como, una magica riviera destinata sin dalla più remota antichità al culto della fecondità, della saggezza di GIUSEPPE d’ARIMATEA ed alla celebrazione dei venerandi cavalieri antichi, un luogo di particolare devozione cui si sente spiritualmente affascinata anche, ma non solo, per le AFFINITA’ ELETTIVE dei suoi abitanti con i propri Augusti antenati. [J.W., 2008/01/05, Washington DC, USA.]
Le radici Longobarde di Laglio
venerdì 3 luglio 2009
uomo che riassumeva i grandi romanzi
Repubblica — 12 giugno 2008 pagina 42 sezione: CULTURA
olo ieri si è diffusa la notizia che il 27 maggio scorso un infarto ha ucciso John S. Zinsser jr., 84 anni, nella sua casa di West Cornwall in Connecticut. Chi era questo anziano signore dall' ottimo indirizzo in New England, la parte d' America più colta e insieme elegante? Era, a sua volta un pezzo d' America. Di quell' America "profonda" che di solito si intende estendersi fra Chicago e la California, e che col New England non ha niente a che vedere. Ma a cui il New Egland può dare di che nutrirsi intellettualmente. S. Zinsser jr. era stato infatti per tre decenni - Sessanta, Settanta, Ottanta - uno dei massimi dirigenti dei Readers' Digest Condensed Books (I libri condensati di Selezione), per l' appunto un' istituzione americana quanto Hollywood, la Coca Cola, Topolino, l' orso Yoghi. Cominciando la sua carriera nel '51 (per la precisione, fino all' ' 87), in tre decenni aveva riassunto con cura, in un linguaggio semplice e piano, quasi ottocento best sellers della letteratura mondiale, rendendoli accessibili a milioni di lettori dentro e fuori gli Usa. Tra i più amati dagli americani, ci sono Steinbeck, Faulkner, Daphne Du Maurier, Thor Heyerdahl, John P. Marquand, Frederick Forsyth. La serie era cominciata nel 1950. Una trovata ambivalente: ottima per fare quattrini, ma anche per diffondere la cultura là dove in altro modo non sarebbe mai arrivata. Per 47 anni si chiamò Readers' Digest Condensed Books (Libri condensati di Selezione). All' inizio venivano pubblicati quattro volte l' anno, in antologie di tre-sei opere. Più tardi divennero bimestrali, ed ebbero enorme successo. La fine della seconda guerra mondiale aveva riportato a casa molti vincitori pronti a leggere, oltre che a fare figli (i famosi baby boomers) e a mangiare torte di mele. Il petrolio zampillava nel Texas e ne Il gigante di James Dean, e l' America sembrava più che mai ai suoi figli reduci la Terra Promessa. Col presidente Truman, "scoppiarono" il maccartismo e la guerra fredda, al cinema davano I peccatori di Peyton e le "brave persone" stavano molto in casa, leggevano Selezione e i suoi libri, e si facevano impregnare dallo spirito ottimistico della rivista. (Gli articoli si intitolavano Una persona che non dimenticherò mai, Come vivere più sani e più a lungo, La felicità in giardino e così via). Tanto tempo fa si parlava di "americanate", a indicare qualcosa di un po' buffo, che noi non avremmo fatto mai. Anche se poi, con il tempo, molte "americanate" si sono vendicate attraversando l' Atlantico, a colonizzarci culturalmente in modo più o meno indolore. Certo l' idea di riassumere per il grande pubblico Anna Karenina, Madame Bovary, o, sia pure Moby Dick - per citare un capolavoro americanissimo - a nessuno in Europa sarebbe mai saltata in testa (per lo meno in quegli anni, in cui il là intellettuale era dato da Sartre, Simone De Beauvoir, Pavese, Vittorini). E invece, collegato con quell' altra mastodontica impresa che è, dal lontano 1922, la rivista Readers' Digest (letteralmente, dalle Pandette di Giustiniano, Il Compendio del lettore, che in italiano chiamiamo Selezione) si è rivelato uno affare colossale da Zio Paperone. Nel '22, i fondatori del Readers' Digest, erano stati Lila Bell Wallace e DeWitt Wallace. Era una rivista grande circa metà delle altre, tanto che a lungo si chiamò L' America in tasca (oggi, con la crisi dei mutui, si chiama Vita ben condivisa). Anche allora, come nel secondo dopoguerra, l' America era felice, nonostante il proibizionismo, cominciato in alcuni Stati nel '17. Nel '19 le donne ottennero il voto, e nel '20 elessero Harding, il primo dei tre presidenti (gli altri due furono Coolidge e Hoover) che si isolarono dall' Europa, diedero "Arricchitevi! come parola d' ordine - e poi sfociarono nella crisi del '29. Ma allora non si sapeva. Si ballava il charleston, al cinema muto c' erano Charlot e Greta Garbo e si leggeva sperando di risparmiare e arricchirsi il Readers' Digest. Ancora oggi, è questa la rivista per consumatori con un buon reditto annuo diffusa più di Fortune, The Wall Street Journal e Business Week e Inc messe insieme. Negli Usa in primo luogo, ma anche altrove, praticamente sull' intero pianeta, dovunque l' America sia riuscita a penetrare, seducendo nuovi paesi - Ninotshcke coi consumistici lustrini dell' Occidente. Nel 1938 se ne fece la prima edizione straniera in inglese (costava due scellini), oggi il Readers' Digest esiste in 61 paesi, stampato in 50 edizioni in 21 lingue. In arabo si chiama Al - Mukhtar ed esce in Egitto dagli anni Cinquanta e in Libano dal '76. Dal 2006 esce in Slovenia, Croazia e Romania, e dal 2008 anche in Serbia. - LAURA LILLI
Repubblica — 12 giugno 2008 pagina 42 sezione: CULTURA
olo ieri si è diffusa la notizia che il 27 maggio scorso un infarto ha ucciso John S. Zinsser jr., 84 anni, nella sua casa di West Cornwall in Connecticut. Chi era questo anziano signore dall' ottimo indirizzo in New England, la parte d' America più colta e insieme elegante? Era, a sua volta un pezzo d' America. Di quell' America "profonda" che di solito si intende estendersi fra Chicago e la California, e che col New England non ha niente a che vedere. Ma a cui il New Egland può dare di che nutrirsi intellettualmente. S. Zinsser jr. era stato infatti per tre decenni - Sessanta, Settanta, Ottanta - uno dei massimi dirigenti dei Readers' Digest Condensed Books (I libri condensati di Selezione), per l' appunto un' istituzione americana quanto Hollywood, la Coca Cola, Topolino, l' orso Yoghi. Cominciando la sua carriera nel '51 (per la precisione, fino all' ' 87), in tre decenni aveva riassunto con cura, in un linguaggio semplice e piano, quasi ottocento best sellers della letteratura mondiale, rendendoli accessibili a milioni di lettori dentro e fuori gli Usa. Tra i più amati dagli americani, ci sono Steinbeck, Faulkner, Daphne Du Maurier, Thor Heyerdahl, John P. Marquand, Frederick Forsyth. La serie era cominciata nel 1950. Una trovata ambivalente: ottima per fare quattrini, ma anche per diffondere la cultura là dove in altro modo non sarebbe mai arrivata. Per 47 anni si chiamò Readers' Digest Condensed Books (Libri condensati di Selezione). All' inizio venivano pubblicati quattro volte l' anno, in antologie di tre-sei opere. Più tardi divennero bimestrali, ed ebbero enorme successo. La fine della seconda guerra mondiale aveva riportato a casa molti vincitori pronti a leggere, oltre che a fare figli (i famosi baby boomers) e a mangiare torte di mele. Il petrolio zampillava nel Texas e ne Il gigante di James Dean, e l' America sembrava più che mai ai suoi figli reduci la Terra Promessa. Col presidente Truman, "scoppiarono" il maccartismo e la guerra fredda, al cinema davano I peccatori di Peyton e le "brave persone" stavano molto in casa, leggevano Selezione e i suoi libri, e si facevano impregnare dallo spirito ottimistico della rivista. (Gli articoli si intitolavano Una persona che non dimenticherò mai, Come vivere più sani e più a lungo, La felicità in giardino e così via). Tanto tempo fa si parlava di "americanate", a indicare qualcosa di un po' buffo, che noi non avremmo fatto mai. Anche se poi, con il tempo, molte "americanate" si sono vendicate attraversando l' Atlantico, a colonizzarci culturalmente in modo più o meno indolore. Certo l' idea di riassumere per il grande pubblico Anna Karenina, Madame Bovary, o, sia pure Moby Dick - per citare un capolavoro americanissimo - a nessuno in Europa sarebbe mai saltata in testa (per lo meno in quegli anni, in cui il là intellettuale era dato da Sartre, Simone De Beauvoir, Pavese, Vittorini). E invece, collegato con quell' altra mastodontica impresa che è, dal lontano 1922, la rivista Readers' Digest (letteralmente, dalle Pandette di Giustiniano, Il Compendio del lettore, che in italiano chiamiamo Selezione) si è rivelato uno affare colossale da Zio Paperone. Nel '22, i fondatori del Readers' Digest, erano stati Lila Bell Wallace e DeWitt Wallace. Era una rivista grande circa metà delle altre, tanto che a lungo si chiamò L' America in tasca (oggi, con la crisi dei mutui, si chiama Vita ben condivisa). Anche allora, come nel secondo dopoguerra, l' America era felice, nonostante il proibizionismo, cominciato in alcuni Stati nel '17. Nel '19 le donne ottennero il voto, e nel '20 elessero Harding, il primo dei tre presidenti (gli altri due furono Coolidge e Hoover) che si isolarono dall' Europa, diedero "Arricchitevi! come parola d' ordine - e poi sfociarono nella crisi del '29. Ma allora non si sapeva. Si ballava il charleston, al cinema muto c' erano Charlot e Greta Garbo e si leggeva sperando di risparmiare e arricchirsi il Readers' Digest. Ancora oggi, è questa la rivista per consumatori con un buon reditto annuo diffusa più di Fortune, The Wall Street Journal e Business Week e Inc messe insieme. Negli Usa in primo luogo, ma anche altrove, praticamente sull' intero pianeta, dovunque l' America sia riuscita a penetrare, seducendo nuovi paesi - Ninotshcke coi consumistici lustrini dell' Occidente. Nel 1938 se ne fece la prima edizione straniera in inglese (costava due scellini), oggi il Readers' Digest esiste in 61 paesi, stampato in 50 edizioni in 21 lingue. In arabo si chiama Al - Mukhtar ed esce in Egitto dagli anni Cinquanta e in Libano dal '76. Dal 2006 esce in Slovenia, Croazia e Romania, e dal 2008 anche in Serbia. - LAURA LILLI
sabato 14 marzo 2009
lunedì 9 marzo 2009
domenica 8 febbraio 2009
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